
Il concetto di stress viene utilizzato per riferirsi a una risposta fisiologica e psicologica del nostro corpo di fronte a una situazione percepita come una sfida o una minaccia. Lo stress è un fenomeno complesso che coinvolge una combinazione di reazioni fisiche, emotive e psicologiche. Se prolungato, può avere un impatto negativo sulla salute, causando gravi patologie somatiche oltre che psicologiche, tra cui ansia e depressione.
In questo articolo, definiremo i meccanismi biologici alla base del danno da stress (comprensibili in termini di Sindrome Generale di Adattamento), individueremo il limite oltre il quale lo stress diviene effettivamente dannoso (carico e sovraccarico allostatico), elencheremo alcune delle condizioni patologiche stress correlate e indicheremo un percorso preventivo e terapeutico a tutela della salute.
La Sindrome Generale di Adattamento
I primi studi condotti sullo stress sono stati svolti da Hans Selye e furono incentrati sulla conoscenza del fenomeno e dei danni che può causare. I suoi esperimenti consistevano nell'iniettare quotidianamente una sostanza a dei ratti per testarne gli effetti. Indipendentemente dalla sostanza iniettata, egli osservò sempre la stessa risposta organica:
Ingrossamento della corteccia delle ghiandole surrenali;
Riduzione o atrofia del timo e dei linfonodi;
Ulcere gastriche o duodenali.
L'aumento della corteccia surrenale mobilita una sovrapproduzione di adrenalina che serve a preparare l'organismo all'azione, a lottare o fuggire. Il timo e i linfonodi, invece, hanno un ruolo importante nell'attivazione del sistema immunitario.
L'aspetto fondamentale della reazione era il fatto che questi sintomi erano riscontrati anche nei ratti a cui veniva iniettata una soluzione fisiologica innocua. Ciò che accomunava i due gruppi di ratti era solo il fatto di aver ricevuto quotidianamente un'iniezione. Selye ipotizzò che questi sintomi potevano essere associati alla presenza di un fattore stressante esterno e cercò di dimostrare questa tesi sottoponendo i topi a diversi tipi di fattori stressanti: temperature molto basse o molto alte, tossine, rumori forti e agenti patogeni. Furono sempre riscontrati gli stessi effetti. Egli concluse, quindi, che ciò che stava osservando era la risposta fisiologica allo stress, inteso come fattore di minaccia per l'omeostasi dell'organismo.
Selye arrivò così a definire la Sindrome Generale di Adattamento (GAS), un meccanismo difensivo con cui l'organismo si sforza di superare le difficoltà per poi tornare al più presto al suo normale equilibrio operativo (omeostasi). La reazione da stress è aspecifica, cioè si presenta indipendentemente dal tipo di agente stressante (stressor); coinvolge tutto l'organismo, ossia il sistema neurovegetativo, endocrino, immunitario e i sistemi metabolici, al fine di superare o neutralizzare l'agente stressante.
La GAS comprende tre fasi:
Reazione di allarme.
Fase di resistenza.
Fase di esaurimento.
La reazione di allarme si manifesta con la mobilitazione di energie allo scopo di fronteggiare lo stressor. In questa fase, il sistema nervoso ortosimpatico agisce sul metabolismo, sulla circolazione sanguigna, attiva la costellazione endocrina simpatica, e mette in funzione l'asse ipotalamo-ipofisi-corticosurrene, aumentando i livelli di glucosio per avere energia immediatamente disponibile. In situazioni ottimali, lo stressor ha breve durata e alla fase di allarme ne segue una di ripresa, in cui l'attivazione del sistema parasimpatico comporta una risposta fisiologica di riparazione e riposo, fino alla rigenerazione energetica. Tuttavia, se lo stressor perdura e non viene neutralizzato in breve tempo, l'organismo attiva una serie di risposte connesse con la fase di resistenza, in cui vengono mobilitate le difese a lungo termine e continua l'iperproduzione di cortisolo. L'organismo sviluppa un miglior adattamento all'agente stressante, elevando le funzioni omeostatiche basali con un notevole dispendio di energie. La fase di resistenza perdura fino alla neutralizzazione dello stressor oppure fino all'esaurimento delle risorse disponibili. In questo caso, l'organismo viene sopraffatto dalle malattie.

I sintomi della GAS si riscontrano spesso nella società moderna e si manifestano nelle persone stressate con stanchezza e mancanza di energia (surrene), malattie ripetute (cattiva risposta immunitaria) e sofferenza gastrointestinale (gastrite, reflussi, coliti, ulcera peptica).
Carico e sovraccarico allostatico
Per comprendere come lo stress arrivi a produrre danni all'organismo, sono utili i concetti di carico e sovraccarico allostatico:
Il carico allostatico è la somma di tutti gli elementi stressanti a cui siamo quotidianamente esposti e che minano la salute. Il singolo elemento stressante intimidisce il sistema immunitario, ma è la somma degli stressors, soprattutto se protratta nel tempo, che genera il blackout immunitario.
Il carico diviene sovraccarico allostatico quando la somma di tutti gli stressors è eccessiva e sovrasta le risorse dell'organismo. Se il carico di stress è eccessivo, noi ci ammaliamo.
Il sovraccarico allostatico contribuisce a creare una condizione in cui la sindrome generale di adattamento non è più efficace e andiamo progressivamente verso la fase di esaurimento, che si caratterizzerà per una progressiva astenia, immunosoppressione, conseguenze gastrointestinali e cerebrali. I fattori che contribuiscono al sovraccarico allostatico sono molteplici:
stress psicologico;
inquinamento ambientale, elettromagnetico, chimico ed atmosferico;
pessima qualità di acqua, aria e cibo;
assunzione/abuso di alcol e farmaci. L'abuso cronico di farmaci è un fattore molto significativo;
mancanza di movimento;
tutto ciò che attiva il sistema immunitario, come virus, batteri, funghi e parassiti.
Dallo stress alla malattia
Le manifestazioni patologiche dello stress cronico si presentano di solito in una specifica sequenza:
il primo livello colpito è quello neurovegetativo (insonnia, crisi di panico, stati ansioso depressivi, tachiaritmie);
poi si manifestano alterazione della sfera endocrina (disturbi del ciclo mestruale, menopausa precoce, amenorrea, patologie della tiroide, impotenza e calo della libido);
infine viene intaccata la sfera immunitaria (allergie gravi e malattie autoimmuni).

Se protratto nel tempo, il sovraccarico allostatico causa infatti infiammazione cellulare silente (ICS), che genera invecchiamento, patologie cardiovascolari, tumori e malattie autoimmuni. L'ICS resta a lungo silenziosa fino allo sviluppo di una malattia reale che, pur manifestandosi improvvisamente, si è costruita nel corso del tempo. Possono infatti presentarsi malattie cardiovascolari, tumori e demenze senili; disbiosi e diverticoli intestinali, sovrappeso, granulomi dentali, invecchiamento precoce (inflammaging) e molte altre condizioni.
L'ICS, a sua volta, comporta iperattivazione dei sistemi dello stress generando un circolo vizioso. Questi sono alcuni dei sintomi collegati all'iperattività dei sistemi dello stress:
cefalea
insonnia
ansia e depressione
fame nervosa
obesità
alterazioni ormonali
tiroiditi
allergie
autoimmunità
tumori
infertilità
Prevenire e curare le malattie correlate allo stress
Lo stress è una componente abituale della nostra vita e vi siamo esposti sin da piccoli. Riuscire a bilanciare attivazione e riposo è un aspetto essenziale per preservare la salute e disporre di buone abilità di gestione dello stress si rivela indispensabile.
La nostra società è estremamente richiestiva in termini di prestazioni da fornire, obiettivi da raggiungere, tempistiche in cui concludere i lavori assegnati. Le relazioni possono a loro volta essere fonte di grande stress, quando sono conflittuali, ingiuste o carenti. Anche le malattie fisiche aggiungono il loro peso ai sistemi dello stress. Tutto questo dovrebbe motivarci a strutturare la nostra vita mantenendo il carico allostatico sempre al di sotto della soglia di tolleranza: esporci al sovraccarico allostatico per periodi di tempo prolungati equivale a costruire le nostre malattie future.
La prevenzione e la cura delle patologie correlate allo stress è oggi possibile adottando un approccio consapevole alla cura di sè, che sia caratterizzato da pratiche indirizzate a diversi livelli:
La mente. Psicoterapia, tecniche di rilassamento, mindfulness e assertività sono essenziali per eliminare gli stressor di natura emotiva, psicologica e relazionale.
La nutrizione. L'alimentazione può avere qualità antinfiammatorie, capaci non solo di prevenire ma anche di curare i danni prodotti al corpo dallo stress cronico.
L'attività fisica. Praticare regolarmente esercizio fisico aiuta a liberare il corpo dalle tossine e a riequilibrare il sistema immunitario, endocrino e neurovegetativo.
L'utilizzo di integratori. L'assunzione abituale di nutraceutici, prebiotici e probiotici selezionati ad hoc può aiutarci a proteggere la nostra salute, sostenendo i sistemi biologici sotto pressione.
Di particolare utilità è l'intervento basato sulla PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), il cui obiettivo è il raggiungimento di una qualità della vita eccellente dal punto di vista fisico, emozionale e mentale, per aiutare la persona a entrare in uno "stato potenziato", essenziale per affrontare le sfide della vita.
Per l'importanza che tale fenomeno riveste, lo studio di Psicologia Pro Homine dispone di un Servizio di Psicosomatica PNEI, per la valutazione dello stato psicosomatico, la misurazione dell'infiammazione cronica silente e una terapia finalizzata alla normalizzazione dei parametri PNEI.
Molto spesso, le difficoltà psicologiche si accompagnano a sintomi fisici, in una relazione di reciproco mantenimento e rafforzamento: lo stress infiamma il corpo, il corpo sviluppa sintomi fisici, i sintomi fisici aumentano lo stress psicologico. Questo circolo vizioso può essere interrotto utilizzando un approccio psicosomatico integrato e questo è proprio l'obiettivo del nostro Servizio di Psicosomatica PNEI.
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